Cash flow: come incassi e pagamenti influiscono sul flusso di cassa

Incassi tardi dai tuoi clienti mentre tu devi pagare subito i fornitori? È un problema molto diffuso. Puoi prevedere il cash flow simulando con Excel il tuo flusso di cassa.

Abbiamo già parlato dei tre equilibri necessari per una buona gestione aziendale: economico, patrimoniale e finanziario.

Ora concentriamoci sul primo e sull’ultimo, per dimostrare che ottenere un buon risultato economico non è sufficiente.

A parità di risultato economico, utile o perdita, le aziende possono avere infatti cash flow diversi a seconda dei tempi di incasso dai clienti e di pagamento ai fornitori.

Considerando solo questa variabile, è abbastanza intuitivo che un’azienda che incassa presto e paga tardi non avrà mai problemi di cassa.

Al contrario un’altra che incassa tardi e paga presto, sarà ben presto in difficoltà se non dispone di un adeguato fondo cassa iniziale.

Flusso di cassa disponibile

Parleremo di flusso di cassa disponibile per l’azienda (in inglese: free cash flow to the firm).

Questo è il flusso di cassa generato dalle attività operative dell’impresa e cioè:

  • comprare,
  • tenere in magazzino,
  • vendere,
  • fare investimenti.

Pertanto non è influenzato dalle attività finanziarie dell’impresa cioè:

  • apporti di capitale da parte dei soci;
  • eventuale distribuzione di utili;
  • prestiti delle banche.

In altre parole è la variazione che subirebbe la cassa in assenza di qualsiasi intervento da parte dei soci o delle banche per coprire o finanziare l’eventuale “rosso”.

Per isolare il solo effetto delle dilazioni concesse ai clienti (giorni incasso) e accordate dai fornitori (giorni pagamento), supporremo anche di non effettuare alcun investimento.

Proviamo perciò ad apprezzare numericamente l’effetto di questo disallineamento temporale tra utile maturato e flusso di cassa disponibile, tenendo presente che prima o poi coincideranno.

Cioè prima o poi incasserò tutto quello che ho venduto e pagherò tutto quello che ho acquistato, anche se lo squilibrio può durare molto tempo, ad esempio tutta vita del progetto o dell’impresa. (Naturalmente questo vale se nessuno scappa senza pagare).

Il cash flow col metodo diretto

Analizzare il flusso di cassa con il metodo diretto è piuttosto semplice.

Basta annotarsi tutti gli incassi e tutti i pagamenti nel periodo stesso in cui vengono effettuati.

Pertanto, in una situazione mensile, dovrai spostare in avanti di un mese gli incassi a 30 giorni, avanti di due mesi gli incassi a 60 giorni, e così via.

L’estratto conto della tua banca rappresenta un resoconto del cash flow costruito utilizzando il metodo diretto, cioè per data di incasso o di pagamento.

Un esempio: 4 aziende con lo stesso utile

Prendiamo 4 aziende che iniziano la loro attività a gennaio e chiamiamole così:

  • John srl;
  • Paul srl;
  • George srl;
  • e Ringo srl.

Poniamo alcune condizioni per isolare il solo effetto delle dilazioni di incasso e pagamento:

  • le quattro società generano lo stesso utile;
  • la cassa iniziale è zero;
  • non esistono scorte di magazzino;
  • non vengono effettuati investimenti né disinvestimenti.

Ipotizziamo inoltre che tutte e quattro le imprese ogni mese acquistino merci per 80 euro (costi) e che le vendano integralmente nello stesso mese a 100 (ricavi), senza avere altri tipi di costi all’infuori di quelli d’acquisto.

Le aziende genereranno quindi un utile di 20 al mese e l’attività potrebbe proseguire così per molti mesi e per molti anni.

Però vogliamo dimostrare una cosa:

  • che l’utile e il flusso di cassa disponibile prima o poi coincidono;
  • e quindi che lo sfasamento è solo temporale.

Per fare questo ci serve un periodo abbastanza breve in modo che l’attività economica (costi e ricavi) e quella finanziaria (incassi e pagamenti) sia visualizzabile in una tabella di dimensioni contenute.

In ogni caso nel file allegato potrai effettuare tutte le simulazioni anche per un periodo più lungo.

Stabiliamo perciò che le nostre aziende operino solo per 3 mesi, cioè da gennaio a marzo, e che dopo cessi l’attività di compravendita ma, naturalmente, non quella di incasso e pagamento di arretrati.

Dal punto di vista economico, l’utile progressivo o cumulativo di queste quattro aziende, sarà di 20 a gennaio, 40 a febbraio (i 20 di febbraio più i 20 di gennaio), e, infine, raggiungerà i 60 a marzo dopodiché, cessando i costi e i ricavi, rimarrà costante su tale valore.

Aspetto-economico

Questo conto economico vale quindi per tutte le aziende, ed è indipendente dalle condizioni di incasso e di pagamento.

Analizziamo ora le dinamiche di cassa, cioè il cash flow, ovvero gli incassi e i pagamenti, per ogni mese, nelle seguenti quattro ipotesi:

  • azienda John srl: incassa subito dai clienti e paga subito i fornitori;
  • azienda Paul srl: incassa a 60 giorni dai clienti e paga i fornitori a 60 giorni;
  • azienda George srl: incassa subito dai clienti e paga i fornitori a 60 giorni;
  • azienda Ringo srl: incassa a 60 giorni dai clienti e paga subito i fornitori.

 

1) John srl: incassa e paga immediatamente

La John srl incassa ogni mese le vendite del mese stesso. Lo stesso vale per gli acquisti che vengono pagati nel mese in corso. I flussi finanziari, incassi e pagamenti, pertanto sono contemporanei ai flussi economici, ricavi e costi.

Aspetto-finanziario-1

Partendo da un valore iniziale in cassa pari a zero, il saldo di cassa perciò coinciderà ogni mese con l’utile progressivo.

 

Sarebbe bello che tutto funzionasse così semplicemente ma nella realtà questo tipo di azienda non esiste, salvo rarissime eccezioni.

2) Paul srl: incassa a 60 gg e paga a 60 gg

Per la Paul srl le condizioni di incasso e di pagamento coincidono tra loro, essendo entrambe a 60 giorni. Pertanto anche i flussi finanziari coincideranno con i flussi economici ma sfasati di due mesi in avanti.

Aspetto-finanziario-2

La cassa raggiungerà il valore dell’utile esattamente due mesi dopo la fine dell’attività.

Grafico-utile-cassa-2b

Questa situazione è abbastanza diffusa e comporta un sostanziale equilibrio tra incassi e pagamenti, seppur spostato in avanti di due mesi.

3) George srl: incassa immediatamente e paga a 60 gg

La George srl incassa mese per mese le sue vendite, mentre paga i fornitori dopo due mesi cioè gli acquisti di gennaio sono regolati a marzo, e così via. Quindi i pagamenti relativi agli acquisti di marzo avverranno a maggio.

Il cash flow per due mesi viene alimentato solo da incassi, il terzo mese abbiamo l’incasso immediato delle vendite di marzo e, in contemporanea, il pagamento degli acquisti di gennaio. Poi per due mesi la cassa è influenzata solo da pagamenti.

Aspetto-finanziario-3

La cassa quindi raggiunge il valore dell’utile a maggio dopo più periodi di abbondanti saldi positivi.

Grafico-utile-cassa-3b

Questa, che dal punto di vista della cassa è la situazione ottimale, può essere la situazione di un supermercato.

4) Ringo srl incassa a 60 gg e paga immediatamente

La Ringo srl, sempre a parità di utile, è nella situazione più spiacevole per quanto riguarda il saldo di cassa.

Incassando tardi ma pagando presto, si trova ad effettuare per due mesi solo pagamenti prima di ricevere un incasso. In compenso dalla data di cessazione dell’attività per due mesi riceverà solo incassi.

Aspetto-finanziario-4

Anche in questo caso utile e flusso di cassa disponibile coincideranno dopo alcuni mesi dalla fine dell’attività, ma nel frattempo la cassa sarà negativa.

Grafico-utile-cassa-4

A meno di non disporre di un fondo cassa iniziale, questo vorrà dire andare in rosso sul conto corrente e dover pagare interessi passivi che ridurranno sia la cassa (perché li pago), sia l’utile (perché sono costi).

Naturalmente il fatto che la cassa vada in negativo è puramente teorico e costituisce soltanto una simulazione. Visto che con il termine cassa si intendono le disponibilità liquide, è evidente che queste non possono scendere al di sotto dello zero.

In altre parole non posso avere nel portafoglio meno 10 euro.

Avere una cassa negativa in una simulazione significa che l’azienda dovrà indebitarsi con una banca, ad esempio chiedere un fido, in modo da avere le necessarie disponibilità di contante per effettuare i pagamenti. Oppure che i soci dovranno versare un capitale tale da predisporre un fondo cassa iniziale.

Altrimenti avere una proiezione di cassa a meno 160 significa andare in rosso sul conto corrente e avere zero in cassa.

Questa è la situazione di una piccola azienda che fornisce una grande azienda. Il suo potere contrattuale è minimo sia con il cliente, sia con i fornitori.

 In conclusione

Ecco il grafico sovrapposto delle 4 situazioni.

La riga blu rappresenta l’utile progressivo maturato da tutte e quattro le aziende, che raggiunge il valore di 60 dopo tre mesi.

Le quattro righe rosse rappresentano il percorso che il saldo di cassa progressivo compie, in ognuna delle quattro imprese, per raggiungere il valore dell’utile.

 

Naturalmente è un esempio semplificato, per apprezzare l’effetto delle dilazioni di incasso e di pagamento sul cash flow disponibile.

Tieni comunque presente che, a prescindere dagli accordi con clienti e fornitori, esistono altre voci di costo che possono prevedere:

  • il pagamento nel mese in corso, (stipendi del personale ,affitti);
  • il pagamento ogni due mesi, (bollette della luce, telefono);
  • il pagamento in mesi specifici, (imposte, a giugno e novembre).

Come simulare il tuo flusso di cassa disponibile con Excel

Prova a fare simulazioni più articolate con il metodo diretto scaricando il file Excel Cash flow: incassi e pagamenti.

Per utilizzarlo devi disporre di questi dati:

  • ricavi di vendita mensili della tua attività;
  • costi mensili;
  • giorni di incasso medi dai clienti;
  • giorni di pagamento medi ai fornitori.

Potrai poi effettuare delle simulazioni su queste quattro variabili e determinare quanta cassa iniziale ti serve per non andare in “rosso” sul conto corrente.

Download “Cash Flow incassi e pagamenti”

Cosa ne pensi? Hai qualche domanda o qualche caso particolare? Scrivimi nei commenti!

25 commenti su “Cash flow: come incassi e pagamenti influiscono sul flusso di cassa”

  1. Interessante mettere a disposizione dei lettori dei semplici file excel già precompilati per fare prove e seguire gli esempi. Excel lo sanno usare tutti, rende ancora più semplice l’uso senza saper impostare le formule nelle celle!

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  2. Buongiorno Maurizio,

    dico solo, continua così, ciò che spieghi con estrema chiarezza oltre ad essere sempre corredato da esempi numerici concreti è esattamente ciò che è raro vedere in un aula universitaria ; è assurdo e sconfortante che non si spieghino le materie dal lato pratico ma almeno per quanto riguarda il sistema scolastico italiano, è così. Troppa teoria, tanti paroloni ma poca sostanza e nessun ragionamento vero alla base. Complimenti, ho apprezzato molto.
    Buon lavoro

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    • Ciao Alex, ti ringrazio degli apprezzamenti. Quello che cerco di fare in aula, in consulenza e quando scrivo è mettermi nei panni di chi mi ascolta, cercando di ricordarmi le mie difficoltà di approccio alla materia quando non la conoscevo. Per questo ho chiamato il sito “semplice”. Buon lavoro e mille auguri anche a te.

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  3. Questa è la risposta a molti piccoli imprenditori che si domandano spesso come mai l’utile conseguito non corrisponde alla liquidità. il motivo è semplicemente perchè non hanno un controllo del cash flow in concomitanza con i risultati del conto economico.

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  4. Buongiorno,
    nei costi e ricavi devo inserire il fatturato o quanto abbiamo effettivamente incassato?
    E per cassa iniziale, parliamo delle disponibilità economiche totali dell’azienda?
    Grazie

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    • Buongiorno Martina.
      Immagino tu ti riferisca al file scaricabile. Nei ricavi devi inserire le vendite effettuate nel periodo, ad esempio dal 1° gennaio al 31 gennaio, anche se non sono state ancora fatturate. Comunque il fatturato è una buona approssimazione se fatturate immediatamente e non ogni 2 o 3 mesi. Non l’incassato che verrà calcolato sulla base delle condizioni di incasso che inserirai tra quelle proposte (30, 60, 90, 120 giorni).
      Nei costi le risorse consumate nel periodo, anche qui l’effettivo pagamento dipenderà dalle condizioni di pagamento impostate.
      Per cassa iniziale si intendono le disponibilità liquide al primo gennaio cioè contanti + conti bancari e postali attivi. Il file si riferisce ad una startup che inizia la sua attività a gennaio, quindi, per un’azienda già esistente non recupera incassi e pagamenti anteriormente a tale data (ad esempio gli incassi di gennaio relativi alle vendite di ottobre dell’anno precedente se l’impresa incassa a 90 giorni). Puoi ovviare a questo selezionando la colonna di dicembre O3:O14 (è una O come Otranto e non uno zero) e trascinandola verso destra per altri 12 mesi. Così se serve puoi ricostruire il pregresso fino al mese dell’anno precedente i cui incassi e pagamenti ricadono sull’anno nuovo.
      Buon lavoro e fammi sapere se ti è stato utile.

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  5. Grazie mille a Maurizio che è riuscito a spiegare una materia faticosa ed impegnativa come economia con estrema chiarezza, rendendola accessibile per la mente di tutti.
    Più professionisti dovrebbero imparare a semplificare la propria materia in questo modo.
    Complimenti!
    Buon lavoro

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    • Grazie Giada, e grazie a voi per l’attenzione e la partecipazione con le quali avete seguito. Senza di quello non avremmo raggiunto nessun risultato. In bocca al lupo!

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  6. Buonasera Maurizio,

    Prima o poi l’utile coinciderà con la cassa.
    Molti si chiedono, io in primis, quando effettivamente entrano in tasca, i denari relativi all’utile risultante dal conto economico a fine anno…. Questo aspetto è cruciale a mio avviso
    Si potrebbe forse arrivare alla conclusione che l’utile “civilistico” prodotto nei vari anni, ossia quello desumibile dal conto economico in bilancio, sarà anche incassato realmente nel medio-lungo termine o comunque incassato con certezza matematica nel momento in cui cesserà del tutto l’attività aziendale?

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    • Buonasera Alessio.
      Sì. Escludendo il caso di chi non paga, che speriamo non succeda mai, è così.
      In molti casi, quando ad esempio siamo in presenza di una piccola azienda che fornisce una grande multinazionale o una pubblica amministrazione, l’incasso dei ricavi avviene molto tempo dopo mentre il pagamento delle forniture spesso è relativamente a breve termine (il caso 4 della Ringo srl).
      Questo determina uno squilibrio finanziario (mancano i soldi) che, in assenza di una dotazione iniziale di cassa, costringe ad un indebitamento bancario.
      D’altra parte anche il caso opposto (3 della George srl) ha le sue insidie. Se il benzinaio, che alla sera dispone dell’incasso della giornata, spende tutti i suoi soldi, non ne avrà al momento di effettuare i pagamenti.

      Rispondi
    • Grazie Maurizio,

      mi domandavo però se la presenza nel conto economico di accantonamenti, ammortamenti, quindi costi e ricavi NON monetari, possano far cambiare questa l”regola” della coincidenza e influire in qualche modo su una eventuale non corrispondenza nel lungo periodo….
      Un ammortamento, ad esempio, è una parte di costo totale che comunque è stata sostenuto a inizio periodo…ma per esempio la voce accantonamento rischi su crediti?
      Mi domando quindi se anche in questi casi, oltretutto comunissimi, l’utile di bilancio sarà a prescindere prima o poi realmente incassato e coinciderà con la cassa….oppure se qualche voce del conto economico possa generare delle eccezioni a tale regola.

      Grazie mille

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      • Ciao Alessio,
        no, la coincidenza a livello di flusso di cassa disponibile (free cash flow) ci sarà sempre.
        Nel caso degli investimenti la cassa registra un pagamento subito mentre il costo è spalmato a “fette” (ammortamenti) nel futuro ma gli importi, alla fine del periodo di ammortamento, si eguagliano.
        Nel caso degli accantonamenti a fondi il costo viene imputato subito (accantonamento) mentre l’uscita (o il mancato incasso) si realizzerà in futuro.

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  7. BUONGIORNO ,COMPLIMENTI ;
    LEI TRATTA QUESTI ARGOMENTI IN MODO SEMPLICE E BREVE FACENDO ESEMPI MOLTO CHIARI
    ESISTE UN LIBRETTO RIASSUNTIVO ?
    LO VORREI ACQUISTARE ,SALUTI
    GUIDO GRAZIANO

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    • Buongiorno Guido,
      la ringrazio. Per quanto riguarda il libretto, lo sto scrivendo ma penso ci vorrà ancora un po’.
      Cordiali saluti

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  8. Ho avuto il piacere di seguire un corso del Sig. Bianco. Il suo lavoro è stato molto professionale e sono riuscita a capire argomenti difficili, a me prima incomprensibili, grazie alle spiegazioni chiare.

    Rispondi
    • Grazie mille Eleonora.
      Per me è stato un piacere rendere comprensibili argomenti che sembrano riservati a pochi, mentre dovrebbero essere patrimonio di chiunque ha o lavora in un’azienda.
      Grazie anche a lei e ai suoi colleghi perché avete “investito” tutta la vostra attenzione e curiosità per imparare cose nuove.
      Non perdete mai questa voglia di apprendere!
      Mille in bocca al lupo!

      Rispondi
  9. Buongiorno Maurizio,
    spiegazioni veramente chiare, la ringrazio per avermi fatto capire un argomento così difficile e, nella vita quotidiana d’azienda, spesso trascurato.

    Rispondi
    • Grazie Walter,
      sono felice di averla sensibilizzata su un tema così importante nella gestione d’impresa.
      Con l’augurio di un’ottima gestione di cassa!

      Rispondi
  10. Buonasera Dott. Bianco, articolo molto interessante.
    Avrei un dubbio.

    Siamo un’azienda che lavora su commessa(azienda di sviluppo software) e l’AD puntualmente chiede un breve report di come sta andando la commessa dal punto di vista finanziario. In breve vuole sapere dal punto di vista dei ricavi(effettivamente incassati) come siamo mesi rispetto a quello preventivato.
    Chiede inoltre quanto sta marginando la commessa mensilmente.

    C’è qualche articolo/file excel che mi sa consigliare?

    Le auguro una buona giornata e colgo l’occasione per porgerle i miei saluti piu cordiali.

    Alessandro

    Rispondi
    • Buongiorno Alessandro,
      Scusi il ritardo ma ho fatto qualche giorno di vacanza anch’io (che di questi tempi significa disconnessione 😉 )
      Capisco perfettamente le esigenze del suo AD. Il controllo di gestione delle commesse/progetti presenta aspetti particolari.
      Dal punto di vista economico i ricavi vengono determinati in base all’avanzamento dei costi, nel vostro caso molto probabilmente delle ore.
      Ne consegue la marginalità di commessa/progetto.
      Dal punto di vista finanziario gli incassi sono conseguenti agli step di fatturazione che, a loro volta, sono spesso legati al raggiungimento di determinate fasi o “milestone” di avanzamento, mentre i pagamenti sono legati all’effettivo esborso dei costi.
      Il tutto è complicato dal fatto che, a parità di qualità, l’eventuale differenza rispetto a quanto programmato può dipendere da due dimensioni:

      • scostamento di costo;
      • scostamento di avanzamento.

      Cioè in parole povere, se sul progetto fino ad oggi ho speso la metà di quanto programmato:

      • ma ho finito il lavoro avrò uno scostamento positivo di costi e positivo di avanzamento;
      • mentre se sono a un quarto del lavoro ho uno scostamento negativo sotto entrambi gli aspetti.

      L’aspetto finanziario ne consegue in quanto avrò presumibilmente fatturato di più o di meno e, trascorsa la dilazione di pagamento, incassato di più o di meno.
      Non ho articoli o file da consigliarle ma, se è interessato a questi aspetti, provi a cercare su internet “earned value”.
      Faccio corsi su questo argomento per aziende specifiche ma la partecipazione è ovviamente riservata ai dipendenti.
      Invece le segnalo il corso che tengo per Business International aperto a tutti. A questo link trova il programma dell’ultima edizione tenuta nel 2021: https://www.businessinternational.it/Eventi/4653/Il-controllo-di-gestione-nelle-aziende-su-commessa-progetto mentre per il 2022 dobbiamo programmarlo a breve.
      La saluto cordialmente.

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